Tutti i lavori iniziano con la bolla e finiscono con la bolla: tra l’inizio e la fine è ancora la bolla che serve come guida. Il corniciaio non dovrebbe ignorare la sua importanza.
Secondo una nostra statistica la bolla viene compilata solamente
dal 25% circa dei corniciai. Spesso i dati vengono trascritti su foglietti
volanti qualsiasi oppure sul retro della stampa o del quadro da incorniciare.
Eppure la bolla di accettazione è molto importante per l’organizzazione del
corniciaio e per la sua immagine nei confronti della clientela.
La bolla di accettazione può essere fatta manualmente oppure a mezzo computer,
se il corniciaio usa un programma per corniciai. I dati che deve contenere sono
però essenzialmente gli stessi e cioè:
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I dati del corniciaio: denominazione del negozio, indirizzo, numero di telefono. Se si utilizzano dei moduli prestampati senza intestazione, bisogna apporre nello spazio apposito il timbro del corniciaio che contenga questi dati. |
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I dati del cliente: almeno il nome, cognome e il
numero di telefono. |
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La descrizione del tipo di quadro da incorniciare (fotografia, diploma, puzzle, ricamo ecc.). Questo dato risulta prezioso soprattutto in caso di ricerca del quadro. |
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I dati delle cornici. Per ogni cornice devono essere indicati almeno i dati essenziali necessari per la sua realizzazione e cioè: |
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Modello dell’asta, cioè il numero di codice dell’asta che dovrebbe essere sempre indicato nel retro dei campioni ad angolo che esponiamo in negozio. |
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Misure della cornice. Si parla sempre di misura interna della cornice che equivale alla misura del vetro. In effetti alla misura interna della cornice bisognerà aggiungere un paio di millimetri per avere un po’ di gioco. |
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Passepartout (tipo, colore, filetto interno, eventuali decorazioni). Le dimensioni del passepartout (misura esterna, misura interna, larghezza) potrebbero anche non essere inserite se sarà la stessa persona che ha preso l’ordine a preparare il passepartout. Se invece il passepartout sarà fatto da un’altra persona del laboratorio bisogna inserire dettagliatamente tutte le misure. |
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Vetro (normale, antiriflesso, vetro plastico, senza vetro) |
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Eventuali lavorazioni aggiuntive come: incollaggio del quadro al supporto, tensione del ricamo, applicazione di fissativo, verniciatura o pulizia del dipinto, e così via. |
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Il prezzo. Il calcolo del prezzo non viene
trattato in questo articolo. |
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L’acconto versato (se viene versato ovviamente). Questo è un argomento che non è molto gradito ai corniciai. Secondo le nostre statistiche, pochi corniciai infatti chiedono l’acconto. Eppure sarebbe buona abitudine quella di far versare regolarmente un acconto. |
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La data di ricevimento dei quadri da incorniciare. |
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Il termine previsto di riconsegna del lavoro finito. Anche questo dato è molto importante. Ancora più importante però è il rispetto del termine di consegna promesso. Il termine consigliabile è di una settimana. Se va oltre questo limite, il cliente perde l’entusiasmo che aveva al momento di portare il quadro a incorniciare e potrebbe anche dimenticarsene. |
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Il nome della persona che ha trattato con il cliente. Questo è particolarmente utile quando in negozio ci sono più commessi. Se il cliente telefona, deve conoscere il nome della persona con la quale ha trattato. Anche la persona che in laboratorio realizzerà materialmente la cornice deve sapere chi è che ha trattato con il cliente, nel caso debba chiedere dei chiarimenti sul lavoro affidato. |
Clausole di salvaguardia per il corniciaio
In alcune bolle di accettazione si
leggono delle frasi perentorie e dal contenuto minacciose del tipo: “Dopo 6
mesi dal termine di consegna i quadri diventano di nostra proprietà”. “Non
siamo responsabili per eventuali furti o danneggiamenti dei quadri ricevuti dai
clienti”. Sono queste delle formule che non hanno alcun valore legale e
inoltre irritano il cliente. Sarebbe invece opportuno assicurarsi con una
compagnia di assicurazioni contro il furto e il danneggiamento di opere ricevute
dai clienti. Una frase del tipo: “I quadri ricevuti in consegna dai clienti
sono assicurati contro furti e danneggiamenti “ sarebbe molto più apprezzata
dalla clientela. Non sono consigliabili neanche frasi come: “Si prega di
venire a ritirare i quadri tempestivamente”. Sarebbe alquanto imbarazzante
giustificarsi con il cliente, venuto “tempestivamente” a ritirare il quadro,
se questo non fosse pronto nei termini fissati. Una scritta da apporre in fondo
alla bolla per ridurre le future contestazioni potrebbe essere: “Per tutti gli
eventuali reclami è necessaria la presentazione di questa bolla”. Il
corniciaio è così salvaguardato da contestazioni che potrebbero insorgere dopo
qualche tempo poiché è molto improbabile che i clienti conservino la bolla.
Alcuni corniciai fanno firmare la bolla al cliente per conferma. Ciò sarebbe
consigliabile per salvaguardarsi dal punto di vista legale, ma non sempre la
cosa è gradita dal cliente.
Il lato estetico della bolla
Dal punto di vista estetico come deve
presentarsi la bolla? Innanzitutto deve dare un’impressione di ordine e di
efficienza. È un documento che finisce nelle mani del cliente e deve svolgere
anche funzioni di mezzo promozionale e pubblicitario per il corniciaio.
Uno dei dubbi quando si disegna una bolla di accettazione è se predisporla per
una sola cornice o per più cornici. In America è abbastanza frequente trovare
una bolla per ogni cornice. La stessa PPFA, l’associazione dei corniciai
americani, fornisce delle bolle prestampate che prevedono l’inserimento di una
sola cornice. In tale modo c’è molto più spazio per la descrizione dei dati.
Inoltre una copia della bolla può seguire la cornice per tutto il suo tragitto.
Lo svantaggio consiste nel fatto che spesso sarebbero necessari più moduli per
lo stesso cliente. Risulta infatti che il numero medio di cornici che un cliente
porta a incorniciare ogni volta è di 2 cornici circa. Un altro svantaggio è
dato dal costo dei moduli, che ovviamente è più alto se deve essere compilato
per ogni tipo di cornice.
Un’alternativa è costituita dai moduli che hanno lo spazio per l’inserimento
di tre o quattro cornici. In tal caso lo spazio deve essere più limitato, ma in
compenso quasi sempre si riesce a inserire tutti i quadri consegnati in una
unica soluzione.
Una terza alternativa è costituita dalle bolle che hanno solamente una riga per
ogni cornice, con varie colonne: una per ogni elemento della cornice. Si può
così inserire una quantità enorme di cornici anche se lo spazio è molto
ristretto.
Sarebbe bene che il colore della bolla non fosse bianco, per non confondersi con
tutte le altre carte che solitamente si trovano nei portafogli degli uomini o
nelle borsette delle donne.
Quando il cliente viene a ritirare i quadri, mentre cerca disperatamente la
bolla, potete agevolarlo dicendo: “È un foglietto verde”.
Per quanto riguarda il metodo di inserimento dei dati ci sono due alternative:
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Ampi spazi in bianco dedicati all’inserimento
descrittivo di tutti i dati e di tutte le note e spiegazioni
riguardanti la cornice. |
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Caselle ben delimitate per ogni elemento della
cornice. |
La procedura dell’ordine
La bolla va compilata in due o tre
copie, a seconda dell’organizzazione interna del corniciaio. Al cliente andrebbe
consegnato l’originale, ma c’è chi preferisce consegnargli una copia e
tenere per se l’originale in quanto i dati sono più leggibili. Una copia va
tenuta provvisoriamente assieme ai quadri. Le successive fasi della procedura di
lavorazione possono variare molto a seconda del tipo di organizzazione del
corniciaio. Una procedura che ci sentiamo di consigliare perché l’abbiamo
utilizzata per molti anni è la seguente:
I quadri da incorniciare vanno messi in determinati scaffali o cassetti, che
sono stati preventivamente numerati e codificati. Anche le cornici, man mano che
vengono tagliate e assemblate in attesa di essere completate, vanno messe negli
stessi scaffali oppure in altri scaffali appositi. Nella bolla annotiamo il
riferimento dello scaffale e poi la inseriamo in un contenitore di bolle in
ordine di termine previsto di consegna. Il contenitore così permette anche di
avere una sezione dedicata ad ogni giorno della settimana: la prima sezione
contiene tutte le bolle che dovranno essere consegnate il prossimo lunedì; la
seconda sezione contiene le bolle da consegnare il prossimo martedì e così
via. Ciò però presuppone che il termine di consegna non ecceda normalmente i
sette giorni. Il contenitore di bolle è fatto in modo da lasciare visibile il
nome del cliente per facilitare le ricerche. Man mano che si avvicina il giorno
di consegna bisogna procedere alla preparazione delle cornici. Il contenitore
così serve anche per avere una visione panoramica del volume di consegne per i
giorni successivi e per programmare meglio il lavoro. Quando le cornici relative
ad una bolla sono completate, vanno depositate in uno scaffale di lavori finiti.
Potrebbe anche essere lo stesso scaffale in cui erano state messe durante la
lavorazione; dipende dall’organizzazione del corniciaio. Quando i lavori sono
finiti le bolle vanno spostate in un altro contenitore, quello appunto delle
cornici finite pronte per la consegna. In tale contenitore le bolle vengono
ordinate in ordine alfabetico di cliente. Quando il cliente viene a ritirare il
lavoro finito consegna la sua bolla e con tale bolla cerchiamo la nostra copia
nel contenitore. Su tale bolla leggiamo il riferimento dello scaffale in cui le
cornici sono state depositate e le preleviamo.